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Come hanno risposto le potenze europee al grande sequestro del Canale di Suez?

La Gran Bretagna e la Francia risposero alla nazionalizzazione del Canale di Suez da parte dell'Egitto nel 1956 lanciando un'operazione militare congiunta, nota come Crisi di Suez, in collusione con Israele. La crisi scoppiò il 26 luglio 1956, quando il presidente egiziano Gamal Abdel Nasser annunciò la nazionalizzazione della Compagnia del Canale di Suez. Questa mossa fece arrabbiare inglesi e francesi, che la considerarono una violazione della Convenzione di Costantinopoli del 1888 che garantiva il libero passaggio delle navi attraverso il canale.

La risposta di Gran Bretagna e Francia è stata rapida e decisiva. Il 29 ottobre lanciarono attacchi aerei contro obiettivi egiziani e il 31 ottobre sbarcarono truppe nella zona del Canale di Suez. Il conflitto durò sei giorni e si concluse con una vittoria decisiva per inglesi e francesi. Tuttavia, la crisi portò anche a una significativa perdita di prestigio per la Gran Bretagna e la Francia e segnò la fine del loro dominio coloniale in Medio Oriente.

La crisi di Suez ha avuto un impatto significativo anche sugli Stati Uniti. Il presidente Dwight Eisenhower si oppose all’uso della forza da parte di Gran Bretagna e Francia e minacciò di ritirare il sostegno economico ai due paesi se non avessero ritirato le loro truppe. Questa pressione alla fine costrinse la Gran Bretagna e la Francia a fare marcia indietro e a ritirare le loro truppe dalla zona del Canale di Suez alla fine del 1956.