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Perché gli Stati Uniti inviarono navi da guerra nel Mediterraneo per protezione e poi conquistarono Tripoli?

Nel 1801, gli Stati Uniti inviarono navi da guerra nel Mar Mediterraneo in risposta alle guerre barbaresche, che erano conflitti con gli stati barbareschi nordafricani di Tripoli, Tunisi, Algeri e Marocco. Questi stati erano noti per la pirateria e la cattura di navi mercantili provenienti da nazioni europee e americane, chiedendo riscatti per il rilascio delle navi e del loro equipaggio.

Nel caso di Tripoli, gli Stati Uniti avevano pagato un tributo annuale al Pascià di Tripoli per evitare conflitti, ma nel 1801 il Pascià chiese un aumento significativo del tributo. Il presidente Thomas Jefferson rifiutò questa richiesta e decise invece di intraprendere un'azione militare.

Le navi della Marina americana al comando del commodoro Edward Preble salparono verso il Mar Mediterraneo e iniziarono il blocco di Tripoli. L'obiettivo era catturare o costringere Tripoli ad arrendersi e ad accettare le condizioni degli Stati Uniti. Durante questo blocco, la Marina americana catturò la fregata tripolitana Philadelphia, che si era incagliata nel porto.

Nel 1804, un gruppo di marines americani guidati dal tenente Presley O'Bannon lanciò un audace raid notturno su Tripoli e issò con successo la bandiera degli Stati Uniti sulla fortezza di Derna. Questa vittoria ha dimostrato la determinazione e la forza degli Stati Uniti e ha contribuito a esercitare pressioni su Tripoli affinché negoziasse un trattato di pace.

Alla fine, gli Stati Uniti e Tripoli firmarono un trattato di pace nel 1805. Tripoli accettò di rilasciare tutti i prigionieri americani e di smettere di chiedere tributi agli Stati Uniti. Il trattato stabiliva anche un accordo di pace e amicizia tra i due paesi.